SANITA’ IN SICILIA – Miraglia (Federbiologi): “Serve giustizia nei budget, non penalizzare chi lavora sul territorio”
Si è tenuto nei giorni scorsi un importante incontro tra l’Assessore regionale alla Salute, Giovanna Faraone, il Direttore generale Salvatore Iacolino e i rappresentanti sindacali delle principali organizzazioni della specialistica ambulatoriale in Sicilia, tra cui Federbiologi e Anisap. Tema centrale del confronto: l’assegnazione del budget 2025 per le strutture convenzionate, un nodo cruciale per il futuro dell’assistenza sanitaria territoriale.
A rappresentare la voce dei biologi siciliani c’è stato anche Pietro Miraglia, presidente regionale di Federbiologi, che poi ha espresso forti perplessità sulla metodologia utilizzata per la distribuzione del budget. “Non possiamo accettare – ha dichiarato Miraglia – che vengano penalizzate le strutture che hanno erogato milioni di prestazioni per i cittadini. Il loro lavoro sul territorio ha rappresentato una risposta concreta alla domanda crescente di sanità pubblica. Ridurre i loro fondi significa ignorare l’impegno reale profuso ogni giorno”.
Miraglia ha evidenziato, riflettendo ad alta voce, sull’incontro: “abbiamo chiesto all’assessore di rivederci per approfondire meglio il tutto sulla metodologia utilizzata per arrivare ai budget che dovranno essere assegnati secondo le previsioni Assessoriali entro la fine di Giugno abbiamo concordato con l’assessore e il direttore di fare delle proposte per definire meglio l’assegnazione dei budget alle strutture, per evitare che si ripeta l’assegnazione dei budget dati a Dicembre 2024 che a visto la diminuzione a numerose strutture del Budget definitivo del 20\30percento, diminuzione che ha portatile strutture ad avere assegnato un budget al minimo della sopravvivenza,” Poi il biologo ha evidenziato che nel suo intervento ha dichiarato che non si possono avere figli e figliastri i budget devono essere assegnati con decenza a professionisti che nel 2024 hanno erogato milioni di prestazioni in extra budget non rimborsati.
Alla fine dell’incontro si è stabilito che le organizzazioni sindacali potranno inviare proposte condivise per rivedere i criteri di assegnazione e cercare un punto di equilibrio tra esigenze economiche e diritti sanitari dei cittadini.
Il documento unitario Federbiologi-Anisap, trasmesso all’Assessorato alla Salute il 6 maggio 2025, esprime apprezzamento per la disponibilità al dialogo istituzionale, ma evidenzia gravi criticità: assenza di trasparenza nella ripartizione provinciale dell’aggregato, mancata valorizzazione dei dati epidemiologici e penalizzazione delle strutture che hanno risposto concretamente alla domanda sanitaria, specie durante le fasi di crisi pandemica e post-pandemica.
Il documento richiama inoltre la necessità di rispettare le norme regionali e nazionali, in particolare l’articolo 25 della L.R. 5/2009, che impone un confronto strutturato con le associazioni di categoria per determinare i tetti di spesa in base a fabbisogni rilevati, risorse disponibili e potenzialità delle singole strutture.
Infine, le sigle firmatarie chiedono che vengano fornite istruzioni univoche alle ASP per evitare discrezionalità e difformità interpretative nella ripartizione delle risorse. “Solo una regia centrale e coerente – si legge – può garantire equità e continuità nei servizi essenziali, evitando interruzioni di pubblico servizio e tutelando la libertà di scelta dei cittadini”.
In un momento in cui il sistema sanitario è chiamato a rinnovarsi e rispondere a nuove sfide, la voce dei professionisti del territorio non può essere ignorata.
Le proposte di Federbiologi e Anisap puntano a costruire una sanità siciliana più giusta, efficiente e in grado di valorizzare chi ogni giorno lavora per la salute dei cittadini.
il documento integrale
Documento unitario Federbiologi-Anisap di riscontro alla convocazione per il 6 Maggio 2025 avente ad oggetto l’Aggregato 2025 Specialistica Ambulatoriale Esterna, ex art. 25, co. 3° L.R. n. 5/2009.
I rappresentanti delle O.O.S.S. sopra specificate, previa consultazione dei loro iscritti, dopo un esame approfondito ed esaustivo delle problematiche connesse con l’Aggregato 2025, hanno esitato il presente documento unitario.
In via preliminare si esprime apprezzamento per il lavoro svolto dall’Assessore e da tutto lo Staff per l’apertura mostrata fattivamente per migliorare sempre di più il rapporto con le strutture della specialistica convenzionata esterna, cui è demandata una quota significativa dell’attività assistenziale territoriale.
Inoltre si coglie l’intendimento di individuare possibili soluzioni onde consentire l’integrazione e la sinergia delle funzioni assicurate sia dalla parte pubblica sia dal privato garantendo un migliore e più efficiente servizio a beneficio della collettività.
Ciò premesso ed esaminati gli aggregati regionali assegnati si fa rilevare che manca la distribuzione dell’aggregato per provincia, non si conosce la metodologia che ha portato all’assegnazione delle somme per branca e non si condivide la soluzione di fare la media dal 2017 al 2023, per l’attribuzione dei budget per le strutture che nel 2024 hanno fatto un rilevante extra budget.
Si auspica una ulteriore convocazione per potere stabilire in via prioritaria i criteri di assegnazione degli aggregati provinciali e per l’assegnazione di risorse aggiuntive che potranno essere utilizzate per la definizione del fabbisogno e della programmazione 2025.
Si chiede che vengano date disposizioni cogenti alle ASP per evitare che ciascuna di esse possa dare autonoma esecuzione ai criteri di attribuzione delle risorse, con interpretazioni variegate della medesima normativa.
In particolare si fa rilevare che l’Art. 25, co. 3, prevede espressamente che “L’Assessore regionale per la sanita’, ai sensi degli articoli 8-quater e 8-quinquies del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 e successive modifiche ed integrazioni, previo confronto con le rispettive associazioni di categoria maggiormente rappresentative, determina annualmente, in base alle risorse disponibili ed al fabbisogno rilevato sulla base dei dati epidemiologici dell’anno precedente, il tetto di spesa regionale per la spedalita’ privata e per la specialistica ambulatoriale, nonche’ per le prestazioni di nefrologia ed emodialisi”.
In considerazione di ciò non possono essere trascurati, ferme le risorse disponibili, “i dati epidemiologici dell’anno precedente”, che non possono non tenere conto degli esami erogati in extra-budget dai Laboratori di analisi, che in ogni caso, rappresentano un’informazione importante per il monitoraggio, l’analisi dei trend di domanda e potenziali future revisioni della programmazione sanitaria.
Ed invero se non inclusi direttamente nel calcolo dell’aggregato, i volumi e la tipologia di prestazioni erogate in extra-budget devono comunque essere oggetto di attento monitoraggio e analisi da parte delle Regioni e delle ASP, in quanto forniscono indicazioni utili sull’evoluzione della domanda sanitaria e su eventuali aree di sottostima dei fabbisogni. Quindi occorre tracciare e registrare anche le prestazioni in extra-budget, permettendo una visione completa dell’attività erogata.
Il che non sembra sia avvenuto nell’individuazione dell’Aggregato Regionale e nei criteri di attribuzione dei budget, che fanno esclusivo riferimento alla media dei budget dal 2017 al 2023, senza tenere in alcun conto delle prestazioni erogate in extra-budget.
Inoltre dovrà tenersi conto di quanto previsto nell’art. 1 let. a) della L.R. n. 5/2009 che prevede espressamente che occorre procedere con “accordi contrattuali e di remunerazione degli erogatori privati secondo la tipologia delle strutture e la qualita’ delle prestazioni erogate”; nonché nell’art. 2 secondo cui “Le prestazioni …….. specialistiche, ambulatoriali, domiciliari e residenziali, ivi compresa la diagnostica strumentale e di laboratorio e la medicina fisica e riabilitativa, sono erogate, in conformita’ alle vigenti disposizioni normative, oltreche’ dalle strutture pubbliche, anche da quelle private accreditate titolari di accordi contrattuali”, con ciò riconoscendo pari dignità al pubblico ed al privato ed infine quanto previsto dal comma 4 che riconosce l’esigenza di assicurare, nei limiti massimi dei tetti di spesa provinciali, la liberta’ di scelta dell’utente nel rispetto dei budget individuali delle singole strutture contrattualizzate e fermo restando che secondo quanto previsto dall’art. 8-quinquies, comma 2, lettera b), del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 e successive modifiche ed integrazioni, il budget deve essere attribuito alla singola struttura in base alle potenzialità della struttura e delle esigenze della popolazione di riferimento, con ciò imponento di tenere conto, anche sotto tale profilo, delle prestazione rese extra-budget, ai fini di evitare di incorrere in ipotesi di interruzione di pubblico servizio e di non andare incontro a sviamento della clientela.
La presente di intende trasmessa anche ai sensi e per gli effetti della L. n. 241/90 e s.m.i.