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UMANO TUTTO INTERO”

“- La Fondazione Mattia di Patti al Secondo Festival romano dedicato alla dignità dell’uomo

Il Secondo Festival “Umano tutto intero”, organizzato dal network Ditelo sui tetti, ha riunito personalità istituzionali, accademiche e spirituali per riflettere sui temi fondanti della dignità e della speranza umana.

Durante il Convegno svoltosi a metà giugno nella Capitale, ospitato presso il Pio Sodalizio dei Piceni, si è discusso di famiglia, giustizia, salute, lavoro e, soprattutto, di quei luoghi educativi e comunitari che oggi rappresentano “strade possibili” per costruire un futuro umano.

I relatori hanno evidenziato come gioco, inclusione, sport, solidarietà, partecipazione e famiglia siano elementi chiave di una possibile rinascita sociale.

Di particolare rilievo è stato l’intervento di Monsignor Luigi Mistò, Assistente Spirituale dell’Inter e presidente della Fondazione SPE Salvi Facti Sumus, con una riflessione dal titolo: “Giocare: il bellissimo piacere dell’io e del noi”.

Tutti gli interventi hanno ruotato attorno a un’idea chiave: il gioco e la relazione umana come espressione di partecipazione, solidarietà e dialogo, capaci di sviluppare una dimensione fondamentale dell’essere umano e generare gioia, resilienza e legami sociali autentici.

La Fondazione Mattia di Patti: dove la speranza diventa azione

In questo contesto si è inserita anche l’esperienza della Fondazione Mattia di Patti, realtà giovane ma già attiva in Sicilia con l’ambizione di diventare un punto di riferimento nazionale nel campo della solidarietà sociale.

Il presidente Giuseppe Giddio,  partecipando ai lavori romani  ha potuto quindi raccontare la visione e la missione della Fondazione che rappresenta ed ha dichiarato:

“Siamo un cuore pulsante di speranza e solidarietà, una fondazione che tende la mano concreta alle famiglie in difficoltà, soprattutto dove ci sono bambini, affinché nessuno resti indietro.”

Una missione educativa e di prossimità

La Fondazione si appresta a operare, nel corso del 2025, su due piani complementari:

Aiuto immediato alle famiglie con minori, attraverso raccolte alimentari, distribuzione di beni di prima necessità, assistenza scolastica e sanitaria.

Progetti educativi a lungo termine, con laboratori creativi, attività ludico-sportive e percorsi di sostegno psicologico, rivolti in particolare a minori vulnerabili, anche provenienti da contesti post-bellici.

In occasione del Festival, la Fondazione ha annunciato – come si legge nella brochure  che la rappresenta – una nuova fase progettuale (2025–2026), rivolta all’accoglienza di famiglie con bambini in fuga da zone di guerra, offrendo loro ospitalità, ascolto e strumenti di integrazione scolastica e culturale.

“Vogliamo costruire insieme – ha concluso Giddio – un futuro in cui ogni bambino possa giocare, imparare e sentirsi accolto come parte di una comunità vera. La nostra risposta è concreta: esserci, sempre, con umanità e responsabilità.”

Un Festival che disegna mappe di speranza

Il Festival ha visto la partecipazione di oltre 60 relatori tra parlamentari, ministri, medici, intellettuali, imprenditori, sindacalisti, insegnanti e operatori del sociale. Tra i nomi più noti: Andrea Abodi (Ministro per lo Sport e i Giovani), Orazio Schillaci (Ministro della Salute), Debora Donnini, Roberto Mancini, Simona Baldassarre, Elena Donazzan, Paola Frassinetti, Fabio Rampelli, Massimo Agosti, Stefano Zecchi, Paola Binetti, e molti altri testimoni attivi nei luoghi reali della società italiana.

In un tempo segnato da incertezze demografiche, sociali e culturali, il Festival ha offerto una risposta concreta, fondata sulla realtà vissuta, sul lavoro quotidiano di fondazioni, scuole, associazioni e cittadini che non si arrendono davanti al dolore, ma lo affrontano con creatività, responsabilità e fede.

Solidarietà concreta: l’impegno del Cassiopea Group

Giuseppe Pettina, figura simbolo della Cassiopea Group – realtà che ha sostenuto fin dalle origini la crescita della Fondazione – ha sottolineato come le azioni di solidarietà siano oggi strumenti potenti per ridare centralità alla persona e per ricostruire una società più umana e solidale.

La Fondazione Mattia di Patti incarna questo ideale: una realtà che non si limita a parlare di speranza, ma la costruisce ogni giorno, accanto ai più piccoli, alle famiglie fragili, e a tutti coloro che hanno bisogno di ritrovare una comunità che li accolga.

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