Rubrica

Mistretta apre le porte del suo patrimonio artistico

I tre musei entrati a far parte delle rete di quelli dell’Anci

Con l’ingresso nel progetto della rete dei musei comunali della Sicilia, la città di Mistretta, centro dei Nebrodi, apre le porte al patrimonio artistico-culturale con il museo delle Tradizioni silvo-pastorali “Giuseppe Cocchiara”, realtà innovativa rispetto agli standard dei musei etnologici e delle tradizioni popolari, con contenuti e strategie espositive che rappresentano l’universo pastorale in Sicilia.

  Ospitato nell’ex Palazzo di giustizia oltre alle importanti collezioni di oggetti, strumenti e documenti della cultura silvo-pastorale, possiede una delle più consistenti raccolte di dipinti su vetro in Italia, circa 100 pezzi databili dal XVIII al XX secolo, con tematiche religiose e non solo, provenienti da botteghe siciliane, napoletane, pugliesi, venete ma anche da Spagna, Olanda e Germania.

Il museo della Fauna è invece una finestra sulla natura e sulla cultura siciliana, un luogo dove storia, scienza ed educazione si fondono per creare un’esperienza unica per i visitatori, rappresentando senza dubbio un tributo alla biodiversità. Accolto nel palazzo Lo Iacono Portera, ospita centinaia di preparati tassidermici provenienti dalla storica collezione “Giambona” acquisita negli anni dall’Ente Parco.

Il percorso espositivo inizia con la presentazione di alcune specie fossili e le specie più significative del territorio siciliano, per arrivare all’avifauna caratteristica dell’area protetta del Parco dei Nebrodi.

  Il Museo civico polivalente, fondato dal cavaliere Egidio Ortolani Consentino (1889-1980) si trova invece nel prestigioso palazzo Mastrogiovanni Tasca in Corso Umberto I.

al suo interno ospita la collezione archeologica che è il risultato degli scavi condotti in loco. Si possono ammirare reperti di ossidiana di età monolitica ma anche alcuni Skyphos e Kantaros, utilizzati nei simposi e nei santuari da libagione, una serie di Oscillum e terre sigillate di epoca romana, di unguentari anche di vetro di età ellenistica. Nella sezione Arti figurative è conservato un gruppo di tele e statue lignee del sec. XVII e XVIII. Tra i dipinti di notevole interesse, la Flagellazione di Cristo attribuita a Matthias Stomer oltre ad una grande tela di ignoto raffigurante Sant’Ignazio di Loyola.

Le statue lignee dorate raffiguranti angeli venivano probabilmente usate per le cerimonie funebri.

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