In Sicilia industria in bilico. Eni chiude impianti e slitta la bioraffineria
Sinistra Italiana (SI) interroga il Governo, chiede lo stop immediato al piano di Eni Versalis a Priolo e la convocazione di un nuovo tavolo: “La costruzione della nuova bioraffineria è stata posticipata di due anni mentre gli impianti attuali si avviano allo smantellamento. Nessuna certezza sull’occupazione”

Cresce la preoccupazione sul futuro industriale dell’area siracusana, in particolare sul piano di riconversione di Eni Versalis a Priolo. A lanciare un nuovo grido d’allarme sono Pierpaolo Montalto e Sebastiano Zappulla, rispettivamente segretario regionale e provinciale di Sinistra Italiana, che in una nota congiunta parlano di “gravi incertezze” e “scelte che rischiano di avere un impatto drammatico sull’occupazione locale”.
“In poche settimane – affermano i due esponenti – abbiamo appreso che i tempi per la realizzazione della nuova bioraffineria sono slittati dal 2028 al 2030. Nel frattempo, però, l’azienda ha già deciso di accelerare lo smantellamento degli impianti attuali, senza che sia stato completato l’iter autorizzativo né avviata la progettazione di dettaglio.”
A destare particolare preoccupazione è la questione occupazionale. Secondo Sinistra Italiana, mancano garanzie concrete sui livelli occupazionali nel periodo di transizione e oltre. “Temiamo un impatto occupazionale devastante, soprattutto per l’indotto: metalmeccanico, elettrico, strumentale e dei servizi”, avvertono Montalto e Zappulla.
Per questa ragione, i gruppi parlamentari di Alleanza Verdi Sinistra sono tornati a interrogare il Governo Meloni. Due le interrogazioni parlamentari presentate: una alla Camera, firmata dai deputati Grimaldi e Ghirra, e una al Senato dal senatore Magni. “Ci attendiamo risposte scritte e chiarimenti urgenti”, dichiarano.
Sinistra Italiana chiede con forza che il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, intervenga per fermare il piano di fermata e smantellamento del sito di Priolo e convochi nuovamente un tavolo istituzionale con tutte le parti coinvolte.
“La crisi di Eni Versalis, come quella di Sasol, IAS, GoiEnergy e del comparto metalmeccanico siracusano – sottolineano – è il riflesso di una crisi più ampia e sistemica dell’industria italiana. È inaccettabile che su queste vicende sia calato un silenzio assordante.”
Infine, l’appello sulla transizione energetica: “È la chiave di volta del futuro industriale, ambientale ed economico del Paese. Perdere questa occasione sarebbe un errore storico e drammatico”, concludono Montalto e Zappulla.