FERRAGOSTO FISCALE TORRIDO
Le PMI italiane e l’accesso al credito:
una crisi che mina la sostenibilità fiscale e previdenziale
Giuseppe Pettina, della Cassiopea Group, denuncia l’insostenibilità della situazione fiscale, in considerazione della mancata compensazione dei crediti fiscali con la Cassa Edile ma soprattutto ilsilenzio dei sindacati e di Confindustria
Scadenze fiscali e previdenziali: un peso insostenibile
Le piccole e medie imprese (PMI) rappresentano da sempre la spinadorsale dell’economia italiana, contribuendo in modo significativo al
PIL nazionale e all’occupazione. Tuttavia, negli ultimi anni, queste
L imprese hanno dovuto affrontare sfide sempre più complesse, aggravate da una serie di ostacoli sistemici che ne minano la sostenibilità
finanziaria e operativa. Tra i problemi più rilevanti emerge la difficoltà di accesso al credito, una questione che ha profonde
implicazioni per la capacità delle PMI di rispettare le scadenze fiscali e previdenziali, con ricadute negative sull’intero tessuto
economico.
L’accesso al credito: un ostacolo per le PMI
Il sistema bancario italiano, già provato dalla crisi economica globale e dalle normative più stringenti in materia di rischio creditizio, tende a limitare l’accesso al credito per le PMI,
considerate più rischiose rispetto alle grandi imprese. Questo fenomeno è accentuato dalla mancanza di garanzie sufficienti da parte
delle PMI, che spesso operano con margini di profitto ridotti e un capitale limitato. La conseguente difficoltà ad ottenere finanziamenti
non solo limita la capacità di investimento e crescita, ma compromette anche la possibilità di adempiere regolarmente agli obblighi fiscali e
previdenziali.
Scadenze fiscali e previdenziali: un peso insostenibile
Le scadenze fiscali e previdenziali rappresentano per le PMI un impegno gravoso, soprattutto in un contesto di liquidità ridotta. Le imprese si trovano spesso in una situazione di stallo, dove
l’impossibilità di accedere al credito impedisce loro di rispettare le scadenze, esponendole a sanzioni e interessi di mora che aggravano
ulteriormente la loro condizione finanziaria. Questo circolo vizioso porta a una spirale di indebitamento che può condurre, nei casi
peggiori, alla cessazione dell’attività.
La mancata compensazione dei crediti fiscali con la Cassa Edile
Una delle problematiche più critiche per le PMI, in particolare per quelle del settore edile, è l’impossibilità di compensare i crediti fiscali con i contributi dovuti alla Cassa Edile. Questo ente, a
differenza di altre istituzioni previdenziali e fiscali, non consente la compensazione dei crediti d’imposta con i contributi dovuti,creando un ulteriore ostacolo per le imprese del settore. La mancanza di tale possibilità limita significativamente la flessibilità finanziaria delle aziende edili, già pesantemente colpite dalla crisi
del settore e dalle difficoltà nell’accesso al credito.
Il silenzio dei sindacati e di Confindustria
La questione della mancata compensazione con la Cassa Edile e delle difficoltà di accesso al credito non ha ricevuto l’attenzione che merita da parte delle principali organizzazioni sindacali e di Confindustria. Questo silenzio è sorprendente, considerando l’impatto
devastante che queste problematiche hanno sulle PMI. I sindacati, che dovrebbero tutelare i lavoratori e promuovere condizioni di lavoro
sostenibili, sembrano non riconoscere che la sopravvivenza delle PMI è fondamentale per la protezione dei posti di lavoro. Allo stesso modo,
Confindustria, che rappresenta gli interessi delle imprese italiane, non ha ancora intrapreso azioni concrete per sollevare il problema presso le istituzioni competenti, nonostante le evidenti difficoltàdelle imprese associate.
La necessità di un intervento sistemico
È evidente che per superare queste criticità sia necessario un intervento coordinato tra istituzioni finanziarie, governo e
organizzazioni di categoria. Le PMI devono essere messe nelle condizioni di accedere più facilmente al credito, magari attraverso
l’implementazione di fondi di garanzia più efficienti e accessibili, o tramite la creazione di strumenti finanziari specifici per le piccole
imprese. Allo stesso tempo, è imperativo che la normativa in materia di compensazione fiscale venga rivista, includendo la possibilità di compensare i crediti fiscali con i contributi dovuti alla Cassa Edile.
Per Giuseppe Pettina, della Cassiopea Group, la situazione attuale rappresenta una minaccia per la tenuta economica e sociale del Paese.
Le PMI italiane non possono continuare a essere ostacolate da un sistema che, anziché supportarle, le soffoca con oneri fiscali e
previdenziali che diventano insostenibili in assenza di adeguate risorse finanziarie. È necessario che sindacati, Confindustria e
governo collaborino per trovare soluzioni concrete e immediate, evitando che un numero crescente di imprese sia costretto a chiudere,
con conseguenze devastanti per l’occupazione e per l’economia nazionale.